13 feb 2015

Speciale Street Gangs (River City Ransom) – Tra ricordi e botte in stile 8 bit!

image
Come tanti altri ragazzini degli anni 90 i SEEP non potevano godere delle ultime avanguardie tecnologiche, il mercato all’epoca era molto meno inflazionato e l’Italia si affacciava seriamente al mondo videoludico a passi di lumaca.  Così, mentre in giro c’era già il Mega Drive (e da lì a poco anche lo SNES) i cari SEEP giocavano ancora felicemente con il loro Nintendo 8 bit, prima ed unica console in possesso in quel periodo.
Anche sul versante software la cosa era differente da oggi, e mentre i ragazzini odierni dispongono di 2 o 3 giochi al mese (altri a settimana), all’epoca un titolo ti doveva durare almeno sei mesi, nelle migliori aspettative. Così il giorno prima di “riscattare il proprio premio”, che coincideva quasi sempre con la fine positiva di un anno scolastico o un buon voto in pagella, si passavano ore a meditare sul prossimo acquisto.
image image
Una di queste vigilie è particolarmente cara ai SEEP. Come tanti altri giorni si andava a scuola, si facevano i compiti, si cazzeggiava, ecc… con un’unica differenza, alla sera si discuteva di cose importanti: “quale gioco prendere il giorno successivo!”. Ovviamente solo uno dei due poteva andare con i genitori al super mercato e toccava ad E. Tuttavia i giochi si decidevano sempre in due. L’unica richiesta di S. era: “non mi importa quale gioco, basta che si picchiano come in Final Fight!”. Già, all’epoca Final Fight era uno dei giochi più ambiti dai due fratelli.
La notte passò, così come la lunga mattinata a scuola, fantasticando su quale gioco avrebbero messo le mani. La leggenda vuole che E. si trovò di fronte ad una scelta esistenziale in quel supermercato torinese, ovvero: decidere cosa comprare tra The Legend of Zelda (la via sicura) o Street Gangs (un tuffo nel buio). Scelse l’ignoto, il resto è storia.
image image
Street Gangs, conosciuto comunemente con il suo nome americano River City Ransom, è la versione europea di Downtown Nekketsu Monogatari della Technos e rilasciato per PC EngineX68000 e NES. Quest’ultima, nonostante una grafica molto meno affascinante, dovuta soprattutto dalla differenza tra i tre hardware, rimane quella favorita dai fans, grazie ad una migliore giocabilità (purtroppo la versione PC Engine è molto bella da vedere e vanta il supporto CD per i temi musicali, ma le collisioni appaiono drasticamente peggiorate) e al fattore tempo, infatti è da considerarsi come l’originale essendo la primissima versione uscita nel 1989. Per questi due motivi il nostro speciale si basa sulla versione Nitendo.
image
Ma perché Street Gangs è ancora oggi un titolo amatissimo? La risposta come spesso accade per i miti videoludici è davvero molto semplice e banale: la giocabilità. Il tempo può passare, la tecnologia evolvere, ma nulla può andare contro ad una giocabilità ottima, un divertimento sempreverde.
Il titolo Technos si presenta ancora oggi intrigante e capace di unire saggiamente picchiaduro a scorrimento, componenti RPG e un accenno di free roaming. Già, perché a differenza di molti “picchia picchia” qui non avremo vincoli per dove muoverci, possiamo decidere noi se affrontare le ondate di nemici o ignorarli, tornare indietro di stage per recuperare soldi o fermarci in qualche ristorante per mangiare una zuppa, in modo da aumentare le nostre statistiche (forza, agilità, armi ecc…). Insomma, una gestione totale dei due protagonisti Alex (Kunio, in Giappone) e Ryan (Riky), cosa davvero incredibile per un gioco d’azione dell’epoca.
image image
Ma gli Oscar a livello di giocabilità li merita anche per i controlli. Streets Gangs è un gioco reattivo, composto da un solido sistema di combattimento e da collisioni a dir poco perfette. Incredibilmente accenna anche una fisica rudimentale. Infatti il nostro personaggio non solo cambierà in base alle statistiche (più agile, più veloce; più forte, più letale ecc) ma potrà anche interagire con nemici ed oggetti in modo dinamico, tutto in ambienti “simil platformin stile Double Dragon.
Qualche esempio? I nostri colpi cambieranno d’impatto e potenza in base ad una rincorsa o meno, oppure possiamo prendere letteralmente a calci un bidone della spazzatura, scegliendo personalmente come calibrare il colpo; o ancora “giocare” con una gomma facendola rimbalzare contro il muro o un nemico. Inoltre ogni arma vanta di un differente movimento gravitazionale.
Inutile dire che Street Gangs a differenza di quasi tutti i beat em up (tipo mostri sacri come Final Fight o Streets of Rage), o anche quelli più recenti, ha un’offerta di gioco molto più dinamica e meno rigida, dove possiamo sbizzarrirci a “inventare nuovi colpi”. Se poi questi non bastassero i nostri due eroi possono apprendere nuove mosse comprando e leggendo i vari libri disponibile durante l’avventura.

image
Insomma, l’esperienza di gioco è davvero ricca e in grado di mantenere vivo l’interesse ancora oggi, anzi, ancora oggi difficilmente si trova qualcosa di meglio nel campo beat em up, nemmeno le sue versioni successive (PC Engine e Game Boy Advance) sono riuscite a riprodurre la stessa magia di questa prima indimenticabile versione.
Aggiungete al piatto anche una grafica davvero eccellente per la console 8 Bit della Nintendo e un sonoro con temi orecchiabili ed effetti cristallini, et voilà, il capolavoro è servito. Davvero, a parte gli scherzi e la nostalgia, Street Gangs è un titolo fondamentale, un appassionato di videogame di questo nome dovrebbe provarlo almeno una volta (tra l’altro è reperibile tramite Virtual Console per WiiU e 3DS), qui ci troviamo di fronte ad un’opera un’unica, oltre il tempo, sempre in grado di divertire e stupire, poi, giocato in due è pressoché infinito.

Leggi anche:
Tutto sulla console NES
I migliori giochi NES (la nostra classifica!)
Tutti gli Speciali del SEEP Bar 
Pubblicità:

3 commenti:

  1. I bei ricordi di un epoca andata,comprare una cartuccia NES era un piccolo investimento e se sbagliavi dovevi tenerti comunque il gioco e giocarlo com'era,il mio salto nel buio migliore fu un giochino dalla scatola tutta blu che spiccava tra quelle nere della serie nintendo e quelle grigie della Konami,si chiamava Mega Man.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bellissimo anche Mega Man. Il NES è stato qualcosa di eccezionale, un po' come per l'intera epoca. Meno giochi, meno tecnologia, meno business ma più cuore! :)

      Elimina
    2. Speravo che la scena indie attuale portasse di nuovo un pò di quello spirito.
      In realtà è un carrozzone su cui sono saltati tutti per fare soldi con early access e kickstarter,si vedono pochissimi giochi old school onesti in sviluppo e ci mettono una vita ad uscire.

      Elimina