16 dic 2014

Speciale Wizard Fire – Un “mangia monete” con cui passare un pomeriggio d’inverno!

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Nonostante il Mame nel lontano 1992 fosse ancora un miraggio, è indubbio che, anacronisticamente, Wizard Fire è un gioco sicuramente più godibile oggi che allora. L’action game della Data East, con tinte da shooter e beat em up, infatti può essere messo nella categoria di quei titoli da sala giochi impossibili da giocare se non sborsando una quantità di gettoni da far invidia a zio Paperone.
Inutile dire che il tasto virtuale “coins” ha permesso a qualche titolo di essere riscoperto, e addirittura gradito, nonostante un gameplay dall’alta difficoltà (al limite della frode). Wizard Fire è uno di quello.
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Il gioco non si presenta male, oltre ad una bella grafica 2D con visuale a volo d’uccello, fatta di sprites relativamente grossi e ricca di effetti visivi; la Data East propone schermate in stile anime, vicine a quelle che si possono ammirare in certi giochi del PC Engine o del SEGA Mega CD (con le dovute distanze, visto le architetture completamente differenti dei sistemi), con tanto di doppiaggio e voce narrante.
Qualcosa di inusuale per un gioco arcade del 92, il quale dimostra un certo impegno da parte degli sviluppatori, almeno sul versante tecnico, nonostante qualche animazione non brilli certamente, anzi, apparendo particolarmente legnose. Non un grosso problema costatando il fatto che WIzard Fire punta molto sulla frenesia. Tra attacchi magici, nemici da sconfiggere, trappole da schivare e fendenti, sarà davvero dura concentrarsi solo sulla parte estetica.
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Il titolo propone di affrontare l’avventura sia ad un giocatore che in cooperativa con un amico, offendo ben cinque personaggi selezionabili:
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Ognuno dei quali ha le proprie caratteristiche e il proprio potere magico e potrà essere equipaggiato anche con oggetti speciali, recuperabili durante l’esplorazione delle mappe. Un’idea davvero interessante, peccato che il tutto sia vanificato da un level design piatto, dalla difficoltà estenuante e dal respawning di nemici al limite di ogni umana sopportazione.
L’azione verrà così ridotta ad una continua pressione del tasto azione. Tattica oggi percorribile proprio grazie ai crediti infiniti, ma una volta non era certo così gratificante spendere 500 delle care vecchie lire per morire tre secondi dopo.
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Ma aspettate, non vorrei essere frainteso. Qui non stiamo parlando di un capolavoro come Toki, Metal Slug o di un Final Fight, con un livelo di sfida bastardo ma capace di mettere alla prova il giocatore e migliorarlo. Wizard Fire propone solo una concentrazione di nemici ed eventi sfavorevoli al giocatore, dove il tutto sembra manovrato dal caos e dal dogma assoluto del: “rubagli un altro gettone, rubagli un altro gettone, rubagli un altro gettone”.
Grazie al Mame si può anche rivalorizzare, e detto tra noi, per una partitina in coop senza pensieri è più che gradevole, anche solo per farsi qualche risata sulle varie ingenuità tipiche delle produzioni anni 90. Ma non aspettatevi un capolavoro.
Se non avete di meglio da fare preparatevi una tazza di te e qualche biscotto, potrebbe rallegrarvi un pomeriggio d’inverno.

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